Contro i disservizi in ambito di salute mentale ed assistenza psichiatrica
“SALUTE MENTALE BENE COMUNE”! Sit-in di protesta 30 Giugno 2022 ore 10.00 sotto l’assessorato alla salute Piazza Ziino, Palermo
SIAMO FELICI DELLE TANTE ADESIONI CHE CI SONO PERVENUTE SEGNO CHE LE NOSTRE DOMANDE SONO LE RICHIESTE DI UNA INTERA COLLETTIVITA’. CI VEDIAMO IL 30!!(portatevi acqua e cappellini)
All’Appello alla Mobilitazione hanno già Aderito:
CGIL CAMERA DEL LAVORO -Partinico
CGIL Palermo
CGIL – Siracusa
Spi CGIL Palermo
UIL Sicilia e Area Vasta palermo Siracusa Ragusa Gela
ANGSA sez. Siracusa
A, T. HA- Partinico
A.FA.Di.PSI. Siracusa
AFIPRES – Palermo
AIL Palermo – Trapani
APS Gentilgesto – Bagheria
Ass. “Oltre l’Orizzonte” di Giarre
Ass. Crescere Insieme Sciacca – Agrigento
Ass. Elpis-Enna
Ass. Familiari Casa del Sole O.D.V. Palermo
Ass. I Vulcanici Onlus-Acireale
Ass. Punto di Partenza-Palermo
Ass. Sviluppo Persona- Alcamo
Asso. Canto di Los- Palermo
Beautiful Day- Modica
comitato consultivo asp messina
coop. La dolce vita di Partinico
Coop. Sociale Arcobaleno – Siracusa
Coop. Sociale Golem – Valguarnera
Coop. Sociale La Valle Verde – Mazzara del Vallo
Coop.Sociale Solidarietà – Palermo
Dino Paternostro, direttore responsabile del giornale “Città Nuove”
Insieme si può – Ribera
L’Arcolaio – Siracusa
LAM-OdV,Lega antidroga e Disagio Messinese
Meravigliosamente ODV – Palermo
ODV “Casa di Solidarietà e Accoglienza” di Barcellona Pozzo di Gotto
Our Voice – Palermo
PLP Sicilia – Psicologi Liberi Professionisti- Palermo
Progetto Itaca Palermo ODV-Palermo
Servizio e Promozione Umana ONLUS- Alcamo
Società Cooperativa Cristo Pantocratore – Palermo
Società Cooperativa La Contea – Enna
Società Cooperativa Rossa Sera – Alcamo
Giuseppe Bruno responsabile del Dipartimento Sanità CGIL di Siracusa
Prof.ssa Rosa Lo Baido Coord. CdL Tecnica Riabilitazione Psichiatrica dell’Università degli Studi di Palermo,
A distanza di un anno siamo costretti un’altra volta a scendere in Piazza per manifestare il nostro dissenso per la mancanza di dialogo tra noi e l’Assessore Regionale on. Razza.
Abbiamo più volte sollecitato, durante questo anno, un incontro per poter segnalare tutte le inadempienze dei servizi che dovrebbero tutelare la salute mentale della popolazione. Assistiamo ad un vertiginoso peggioramento della situazione e la mancanza di ascolto da parte dell’Assessore Razza lo reputiamo un atto molto grave. Nella Conferenza stampa del 22 aprile u.s. all’Assemblea Regionale Siciliana, insieme ai Sindacati e a varie Associazioni e Fondazioni abbiamo denunciato la diminuzione della spesa sanitaria per la salute mentale, il triste primato siciliano dei TSO (trattamenti sanitari obbligatori), la residenzialità nelle CTA (Comunità terapeutiche assistite) e nelle Comunità alloggio divenuta cronica, lo scarso numero di prestazioni sanitarie, il basso numero dei posti letto negli SPDC ( Servizi psichiatrici di diagnosi e cura ), la quasi inesistenza dei Centri diurni.
BASTA
Noi, utenti, familiari, operatori dei servizi e del terzo settore, associazioni di familiari, utenti e di volontariato, cooperative sociali che ci siamo riuniti nella ETS “Si può fare per il lavoro di Comunità”
RIVENDICHIAMO
Servizi adeguati per i soggetti affetti da patologia psichiatrica.
Noi vogliamo solo il rispetto della legislazione vigente
DENUNCIAMO
1) La mancata applicazione del budget di salute: dopo un anno dalla emanazione delle linee guida ci sono ritardi, e inadempienze in quasi tutte le ASP;
2) La non emanazione di Piante organiche nuove che rispettino i principi della prevenzione, cura e riabilitazione e quindi restano macroscopiche mancanze di psicologi, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione, educatori, sociologi ed amministrativi. Inoltre denunciamo Piante organiche vecchie con mancata assunzione di centinaia di operatori. I pochi operatori che restano non possono che pensare quasi esclusivamente alle urgenze e ad assicurare un’assistenza psichiatrica di base;
3) La mancata apertura delle CTA per doppia diagnosi: oggi i soggetti con doppia diagnosi psichiatrica e dipendenza patologica o psichiatrica e cerebropatie, non esistono e si è costretti o a convivenze inaccettabili o a trasferimenti in altre regioni. Inoltre nelle CTA sono presenti pazienti psichiatrici autori di reato che per le loro caratteristiche creano situazioni di difficile convivenza con frequenti episodi nei quali i semplici pazienti psichiatrici debbono subire vessazioni o violenze. Ancora aspettiamo l’apertura della IV Rems ed altre possibili iniziative per evitare tutto ciò.
4) Che gli SPDC sono ancora a media assistenza e quindi non solo con poco personale ma anche solo con personale infermieristico e medico con conseguenti ricoveri che tendono solo alla stabilizzazione clinica, spesso con metodi coercitivi, e non alla ripresa di un progetto. Inoltre i pochi posti a disposizione, le strutture spesso inadeguate e la carenza di personale specializzato creano le condizioni per esperienze negative, come emerge dalla cronaca, per i pazienti proprio nel momento più delicato della loro vita;
5) Che l’integrazione socio-sanitaria in Sicilia resta una meteora con conseguenze gravissime per l’utenza. Da qui anche la mancata applicazione del decreto assessoriale del 31.07.2017 che affronterebbe finalmente in maniera chiara la problematica delle Comunità alloggio e dei gruppi appartamento che non riescono a partire. L’applicazione del decreto chiarirebbe anche le responsabilità dei Comuni che molto spesso non riescono neanche ad applicare la L. 328.
Per tutti questi motivi, invitiamo Alla mobilitazione regionale e al sit-in indetto per il 30 giugno 2022 dinanzi l’Assessorato alla Sanità p.zza O. Ziino
per manifestare il nostro più forte dissenso per il disinteresse con il quale si affronta l’assistenza psichiatrica in Sicilia, per chiedere ancora una volta il funzionamento efficace della rete dei servizi per la salute mentale in Sicilia
Si può fare per il lavoro di comunità
E’ una realtà a livello regionale che a oggi con i suoi iscritti tra utenti, familiari, operatori dei servizi e del terzo settore sociale, associazioni di familiari, associazioni di volontariato, cooperative sociali, rappresenta migliaia di persone
Aderisci all’Appello
“Sit – In 30 giugno 2022 ore 10:00
Assessorato alla Sanità p.zza Ziino Palermo”
Inviando e mail a sipuofarecomunita@gmail.comindicando nome, cognome, firma e ente, realtà sociale che si rappresenta
PERCHE’ LA SALUTE MENTALE E’ UN DIRITTO!
Per ogni informazione rivolgersi a
Gaetano Sgarlata Presidente al 3476132436 Laura Peduzzo 3281867248 con messaggi su wa e vi ricontatteremo
Si preannuncia un autunno ricco di iniziative da parte dell’associazione “Si può fare Sicilia per il lavoro di comunità” rivolte alla difesa dei diritti delle persone caratterizzate da problematiche di salute mentale.
In particolar modo continua la forte spinta propositiva dell’Associazione sulla questione dei progetti terapeutici individualizzati sostenuti con il “budget di salute”.
L’associazione ha inviato una lettera a tutte le ASP della regione rivolta a sensibilizzare soprattutto i dirigenti, sulla necessità di rendere pienamente operativa la legge 17/2019, che si propone di destinare lo 0,2% delle somme poste in entrata nel bilancio di ciascuna ASP ai progetti terapeutici individualizzati sostenuti con il budget di salute, e sottolinea come “dopo i primi due passaggi normativi, ovvero, la promulgazione della legge e l’approvazione delle linee guida adesso la parola spetti alle ASP che quanto prima, dovranno declinare i tempi e i modi per attivare le procedure operative”.
I progetti individualizzati sostenuti con il Budget di salute ”rappresentano la nuova frontiera per consentire la piena integrazione delle persone con patologie mentali scongiurando l’emarginazione delle stesse ed anzi aiutandole ad integrarsi nei contesti sociali, abitativi, affettivi e lavorativi, verso una piene autonomia”
Il presidente dell’Associazione Sgarlata, firmatario della lettera, sottolinea anche l’importanza della presa in carico delle persone con disagio psichico attraverso lo strumento del budget di salute perché “integra risorse e opportunità nell’ottica della ricomposizione e dell’ efficientamento della frammentata gamma delle misure e dei sostegni disponibili per attività di inclusione di persone fragili” per tutti questi motivi è necessaria la piena applicazione della normativa senza ulteriori ritardi.
L’associazione “Si può fare Sicilia per il lavoro di comunità” ha anche deciso di portare avanti un’azione di sensibilizzazione rivolta agli utenti dei servizi del settore della salute mentale, alle famiglie, ed in generale al pubblico sulla questione dell’utilizzo dei fondi del Budget di salute, infatti il prossimo 11 di Ottobre è prevista la distribuzione di volantini presso sedi ASP, i Dipartimenti della salute mentale e gli ambulatori di tutta le province della Sicilia, per favorire ulteriormente la consapevolezza di tutti sull’importanza di questi argomenti .
A te, Alla società civile, ai sindacati e agli ordini professionali,
La salute mentale è un bene di tutti: attuare le leggi è un dovere delle istituzioni
Noi,
che rappresentiamo decine di migliaia di persone tra utenti, familiari, operatori dei servizi pubblici e del Terzo settore della Salute Mentale siciliana, noi stanchi ma non rassegnati, determinati a non abbassare la testa, a denunciare in modo forte e chiaro, concreto e reale, quanto accade all’interno delle strutture e nel privato di chi, spesso è costretto a sentirsi ultimo tra gli ultimi spesso vittima di una rassegnazione e di un ancor più pericoloso fatalismo che produce isolamento ed a volte morte.
Noi
impegnati a lottare per il riconoscimento dei diritti delle persone con fragilità in salute mentale, per un lavoro nei servizi pubblici e privati più dignitoso ed efficace, per una prospettiva che vada oltre l’assistenzialismo e la ospedalizzazione della salute mentale.
Noi
che non abbiamo mai smesso di abbassare la voce, né di rivolgerci alla coscienza di chi, in quanto nostri interlocutori istituzionali e mediatici, ha il dovere di ascoltare, di fare da cassa di risonanza e di agire per dare delle risposte concrete.
Noi
oggi esponiamo, alla luce degli ultimi avvenimenti, le nostre riflessioni e chiediamo ancora una volta indirizzi ed interventi precisi e determinati che provochino decisamente e finalmente un significativo cambio di rotta.
Denunciamo con forza che da anni l’impegno dei governi centrali e locali per la salute mentale è stato fortemente riduttivo. Poca assistenza domiciliare, poca rete nelle comunità locali, l’escalation di impiego di farmaci, carenti interventi per l’inclusione sociale, hanno determinato un eccesso di ricoveri psichiatrici negli ospedali e di permanenze in strutture residenziali: un circuito che favorisce la cronicità e non la ripresa e la guarigione delle persone.
A questo si aggiunge una inadeguatezzadelle stessepiante organiche in atto nei servizi presentando centinaia di operatori in meno rispetto a quelle autorizzate dalla Regione perché le Asp non assumono le figure professionali che nel tempo vanno in Pensione;
Una delle convinzioni maturate in questa pandemia è che il mantenimento e il rafforzamento dei presidi territoriali sono decisivi per sconfiggere il Covid 19.
Ciò vale anche per il complesso mondo della salute mentale. Nuove norme sono necessarie per:
monitorare in modo continuativo e professionale la situazione dei pazienti gravi, non di rado in condizioni di deprivazione sociale, o addirittura senza tetto;
sostenere le famiglie che non possono da sole fare da ammortizzatori sociali dell’emergenza, se non per periodi brevissimi, in assenza di altri supporti;
rafforzare l’assistenza domiciliare come modalità di lavoro privilegiata, da garantire con un approccio multidisciplinare e multisettoriale, in un’alleanza servizio pubblico-servizi sociali-terzo settore;
sostenere la cooperazione sociale, attraverso interventi strutturali e non soltanto con la cassa integrazione, come sola risposta emergenziale alla chiusura dei servizi.
Questi obiettivi potrebbero essere perseguiti più efficacemente se riprendesse slancio in Sicilia, la politica del budget di salute basata su interventi il più possibile “su misura” per le singole persone fragili, in una visione di salute mentale di comunità dove associazionismo di familiari e utenti, volontariato e cooperazione sociale affiancano i DSM nella ricerca di più risposte efficaci ma anche meno dispendiose rispetto agli standard oggi prevalenti.
Occorre valorizzare tutto il lavoro apparentemente informale che sfugge ad una gestione radicalmente medicalizzata della psichiatria, e che da sempre è ossatura relazionale e nutrimento per i pazienti e i familiari che gravitano intorno a quei servizi che non si limitano a terapie farmacologiche e ricoveri.
Noi oggi chiediamo alle Istituzioni e in particolare al Presidente Musumeci:
Il reale funzionamento della Consulta regionale delle Associazioni istituita dall’Assessorato alla salute con Decreto del 22.10.2019;
L’emanazione delle linee guida per rendere operativo l’art.24 della L.R n.17 del 16.10.2019 sullo 0,2% nei bilanci delle Asp per il budget di salute;
L’adeguamento delle piante organiche dei DSMcon un numero proporzionale alla popolazione di figure fondamentali per i progetti di prevenzione, cura e riabilitazione. Ci si riferisce in particolar modo a psicologi, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione, educatori e sociologi.
L’attivazione di tutte le componenti della rete dei servizi per la salute mentale previsti e ancora attualmente mancanti e di collocare quelli che sono in strutture fatiscenti in strutture adeguate;
L’emanazione di un atto normativo che consideri gli SPDC siciliani strutture ad alta attività assistenziale. Gli SPDC siciliani infatti sono considerati, al contrariodi altre regioni italiane, strutture per acuti a media attività assistenziale. Questo comporta che per gli SPDC di 15 posti letto sono previsti 14 infermieri e 5 medici e non è prevista né la figura dello Psicologo, né quella dell’assistente sociale;
Che funzioni la “Cabina di regia per l’integrazione socio–sanitaria” che ha il compito di elaborare e proporre ai 2 assessorati alla Salute ed alle Politiche Sociali e del lavoro proposte di soluzioni per realizzare il “Servizio socio sanitario regionale” secondo il decreto del 31.07.2017;
La piena applicazione della Legge 328 i cui fondi per la triennalità 2012/2015, nella stragrande maggioranza dei distretti sociosanitari siciliani, ad oggi non sono stati utilizzati;
Di avviare le CTA per le doppie diagnosi (disagio psichico e dipendenze patologiche), le struttureriabilitative per i soggetti con DAP (Disturbo alimentare psicogeno), le Comunità residenziali peradolescenti e giovani adulti con ritardo mentale e correlati psicopatologici e comportamentali e le altre Comunità residenziali previste dal Piano Strategico del 2012;
L’urgente apertura della quarta REMS;
L’emanazione di direttive e strumenti operativi per le Asp che non riescono a spendere i soldi loro assegnati per fronteggiare la piaga del Gambling o GAP (gioco d’azzardo patologico).
L’organizzazione della Conferenza regionale sulla Salute Mentale la cui realizzazione, prevista con cadenza biennale dal Piano Strategico Regionale del 2012, non è stata mai attuata.
Si richiede infine che il Coordinamento regionaleper la Salute Mentale si incontri con la Consulta Regionale delle associazioni dei familiari e relazioni sui compiti ad esso assegnati: definizione priorità operative dei DSM; monitoraggio e valutazione degli obiettivi del Piano Strategico.
Che l’Assessorato regionale al lavoro emani norme di attuazione per quanto previsto dalla Legge 68/99 in riferimento all’ingresso dei disabili psichici nel mondo del lavoro superando le resistenze che si sono interposte alla piena realizzazione dei dispositivi previsti dalla legge.
Il Presidente Musumeci, fino a ieri, Assessore alla Salute e comunque responsabile dell’applicazione delle leggi in Sicilia, sollecitato da noi per un incontro non ha mai risposto così come il predecessore oggi nuovamente in carica.
Per tutti questi motivi invitiamo Alla mobilitazione regionale e al sit in indetto per il 30 giugno 2021 dinanzi la Presidenza della Regione in favore del funzionamento efficace della rete dei servizi per la salute mentale in Sicilia
Si può fare per il lavoro di comunità
una realtà a livello regionale che a oggi con i suoi iscritti tra utenti, familiari, operatori dei servizi e del terzo settore sociale, associazioni di familiari, associazioni di volontariato, cooperative sociali, rappresenta migliaia di persone
Cari amici del Direttivo ed esperti invitati ( Concetta Vaccaro, Ivana Marceca, Enzo Sanfilippo, Roberto Pezzano, Giorgio Garofalo, Lucia Isgrò e Raffaele Barone ), è convocato perSabato 12.09.2020 dalle ore 9,30 alle 14in Via Leonardo da Vinci n.7 presso la Cooperativa sociale “La Contea” ad Enna bassa il Consiglio Direttivo.
Ordine del giorno
Aspetti burocratici: stiamo completando la copiatura del libro soci, sto facendo il timbro, ho registrato all’agenzia dell’entrate tramite commercialista il modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini fiscali (€ 70), ho aperto il c/c, dobbiamo fare il logo (Mimma) e la carta intestata, dobbiamo rendere operativa la mail per potere spedire a tutti i soci i documenti (Laura).
Il sito Si può fare per il lavoro di Comunità è attivo ed è stato aggiornato, non ho trovato il verbale del Direttivo del 23.07.2020 forse per mia incapacità.
Spese: entrate € 1.560 + 90 che recupererà Ivana da Ass. Gentil Gesto, da Filippo Cappellano e da Silvia Guadagna. Spese: Ivana 67 euro libri sociali e cancelleria + 200 euro per l’agenzia delle entrate già restituite. Antonella ha speso € 6,10 che debbo darle. Io ho speso 70 euro, vedi sopra, che ho già ripreso. Spese aperture conto me le stanno comunicando.
Format per la domanda dei nuovi soci sia enti che singoli, Antonella ha postato il modello sulla mail. I referenti provinciali sono responsabili di ampliare la base sociale. Registreremo le nuove richieste durante il Direttivo.
Lettura, discussione e approvazione del Regolamento per funzionamento sezioni provinciali, Antonella lo ha postato sulla mail.
Avvio apertura sezione Ragusa tramite Giorgio Garofalo. Nessuna notizia per Caltanissetta.
“Reclusione” degli utenti in CTA: nuovo documento con linee guida ispirate a quelle di altre regioni da spedire all’assessore ed agli organi di informazione. Valuteremo insieme cosa fare: diffida per via legale, flash mob, coinvolgimento parlamentari etc.
Abbiamo spedito a tutte le ASP la lettera di sollecito per creare il capitolo di bilancio che indichi lo 0,2% dedicato ai PTI con budget di salute. Decidere come continuare.
Richiesta di audizione alla VI Commissione Sanità spedita lo 01.08.20 con mail normale. Decidere come continuare.
Linee guida su budget di salute, curate da Enzo Sanfilippo, spedite in assessorato con PEC dello 04.08.2020.
Riunione del Coordinamento regionale assessorato Salute il 9 p.v. Enzo Sanfilippo che ne fa parte da pochi mesi parteciperà alla sua prima riunione. Porterà le nostre istanze e ci relazionerà il 12.
Altri punti della nostra piattaforma che abbiamo spedito e protocollato all’assessore alla sanità e quindi da perseguire: piante organiche dei dipartimenti salute mentale, Consulta regionale dei familiari e degli utenti, Servizio socio sanitario regionale e sistema unico di accreditamento, ricoveri incongrui in CTA, istituzione dei Dipartimenti di salute mentale integrati, inserimento lavorativo L.68/99, Piani di Zona e rapporto con l’ANCI, chiusura dei servizi di Gela: per ogni punto che saremo in grado di seguire fare un gruppo di lavoro che dovrà proporre proposte concrete.
Mail normale spedita al sottosegretario Zampa sulle nostre richieste. Abbiamo avuto finora solo una risposta formale che è stata ricevuta ed attenzionata: decidere come continuare.
Premessa L’Associazione rileva che da anni l’assistenza psichiatrica in Sicilia da risposte sempre più solo di tipo medico e infermieristico e privilegia i ricoveri nelle strutture residenziali, piuttosto che potenziare i servizi territoriali capaci di intercettare il disagio al suo esordio e garantire a tutti gli utenti PTI (Progetti terapeutici individualizzati ) in grado di assicurare una evoluzione in autonomia e recovery. Abbiamo, per questo, salutato con soddisfazione l’approvazione da parte dell’ARS della norma definita all’art. 24 della legge regionale n. 17 del 16.10.2019 che dispone che “ogni Azienda Sanitaria Provinciale è tenuta a destinare almeno lo 0,2% delle somme poste in entrata nel proprio bilancio annuale al finanziamento di PTI.” Nel convegno organizzato a gennaio 2020, Palermo da Legacoop, Confcooperative, Sindacati e Forum del Terzo Settore, L’Assessore Regionale alla Salute Ruggero Razza si è impegnato a portare avanti questo progetto e sappiamo anche che ha fatto dei passi concreti per la definizione della norma. Il Covid 19 ha fermato tale progetto per ovvi motivi, ma ha anche determinato un abbassamento dell’assistenza psichiatrica in generale perché i CSM, i CD e le CTA hanno fortemente limitato le loro attività. E se questo era comprensibile per la fase 1, non capiamo perché questa situazione si è protratta anche nella fase 2 e 3, nelle quali tutti i cittadini hanno ripreso quasi totalmente le loro attività, attività che, invece, sono state precluse alle persone affette da patologia psichiatrica, in particolare quelli ricoverati nelle CTA e nelle Comunità Alloggio. E’ per questo che chiediamo:
1)Che l’Assessorato intervenga con linee guida chiare a) per permettere che le persone ricoverate presso le CTA possano riprendere a svolgere il proprio PTRP ( progetto terapeutico riabilitativo personalizzato ) nel rispetto di tutte le disposizioni nazionali e regionali che permettono di svolgere tutte le attività in sicurezza. In particolare all’interno delle strutture privilegiare il lavoro in piccoli gruppi in spazi ampi e ben areati o all’aperto, all’esterno della comunità uscite per attività individuali o in piccoli gruppi, in autonomia o accompagnati da un operatore o un familiare, secondo le previsioni del PTRI. In particolare per tutte le attività all’esterno della comunità occorre prescrivere il rispetto delle regole igieniche previste per tutti i cittadini e la sorveglianza sanitaria al rientro ( assenza di sintomatologia, misurazione della temperatura, igienizzazione delle mani e sanificazione degli oggetti introdotti in Comunità); b) per permettere che vengano ripristinati i permessi brevi (uscite con i familiari e/o congiunti) e rientro a casa per un periodo concordato, al fine di costruire la giusta alleanza tra famiglie, utenti ed operatori della struttura, in un percorso di reciproca consapevolezza delle norme di sicurezza da adottare per il contenimento del contagio. Prima dell’uscita sarà sottoscritto un patto di responsabilità reciproca tra la struttura residenziale e i familiari/congiunti e l’ospite per il rispetto delle regole di contrasto alla diffusione del virus che dovrà prevedere, tra l’altro, l’autodichiarazione circa la non presenza nell’ambito del proprio nucleo familiare di persone con febbre o sintomi di malattia respiratoria e, nel caso in cui un membro del nucleo familiare dovesse presentare questi sintomi nei giorni successivi il rientro in Comunità, l’impegno ad informare la struttura. Il rientro dell’ospite nella Comunità dopo un permesso, avverrà previo triage e monitoraggio per valutare la comparsa di sintomi riconducibili a infezione Covid. Gli utenti dovranno esibire l’esito negativo di un tampone nasofaringeo, eseguito non oltre 48 ore prima del rientro, per periodi superiori a tre giorni e per gli allontanamenti arbitrari. L’ isolamento al rientro sarà previsto solo per quegli utenti che presentano sintomatologia sospetta.
2)Che i Dipartimenti di salute mentale non diventino erogatori di farmaci e filtri per il ricovero nei Servizi Psichiatrici di diagnosie cura ma che siano organizzati per promuovere la salute mentale, prevenire l’insorgere della patologia psichiatrica e curare e riabilitare il soggetto nella comunità nella quale vive. Invece un insieme di scelte politiche, che ha visto poco attenta la Comunità tutta, sta portando sempre più a dei servizi medicalizzati che, per mancanza di personale come gli psicologi, gli assistenti sociali ed i terapisti della riabilitazione, sono impegnati quotidianamente nel fronteggiare le richieste sempre più numerose con strumenti quasi esclusivamente di tipo medico. Le piante organiche dei Dipartimenti di salute mentale sono costruite con delle linee guida dell’Assessorato regionale alla Sanità che dispongono una percentuale precisa per medici psichiatri e neuropsichiatri infantili e per infermieri ma non da percentuali specifiche per le figure professionali sopra ricordate, psicologi, assistenti sociali, terapisti della riabilitazione, per cui il numero di questi professionisti dipende dalla sensibilità dei Direttori Generali che in questi anni non hanno dato il dovuto rilievo a questo aspetto;
3)Attivare la Consulta delle Associazioni dei familiari e degli utenti prevista dal D.A. del 22/10/2019 che deve affiancare il Coordinamento regionale della salute mentale costituito da tecnici, coordinamento che è stato istituito ma che non viene convocato;
4) Emanare le Linee guida per la formulazione e l’implementazione dei progetti terapeutici individualizzati (PTI) di presa in carico comunitaria da sostenere con budget di salute come definito dall’art. 24 della legge regionale n. 17 del 16.10.2019 che dispone che “ogni Azienda sanitaria provinciale è tenuta a destinare almeno lo 0,2 per cento delle somme poste in entrata nel proprio bilancio annuale al finanziamento di PTI”. A tal fine il Coordinamento ha anche presentato a Codesto Assessorato Regionale una proposta dettagliata;
5) Attuare il Piano Socio-Sanitario emanato il 31.07.2017 dagli Assessorati della Salute e della Famiglia che avviava il processo di integrazione socio-sanitaria in salute mentale dato che è impossibile una riabilitazione che non prenda in considerazione complessivamente i bisogni della persona. Per questo chiediamo che si rafforzi il Servizio “Tutela della fragilità-Area integrazione Socio-Sanitaria regionale” per coordinare tutte le iniziative necessarie per mettere in atto il Piano Socio-Sanitario e l’art. 24 del suddetto collegato all’ultima finanziaria, vedi punto 3;
6) Dare soluzione al problema dei ricoveri incongrui in C.T.A. con particolare riferimento all’ inserimento in queste strutture di utenti con problematiche giudiziarie gravi per carenza di posti letto nelle due REMS siciliane. Spesso i comportamenti violenti di questi utenti mettono a repentaglio l’incolumità degli altri utenti e degli operatori e la problematica ha subito una grave acutizzazione nel periodo di chiusura causato dall’emergenza Covid.
7) Assicurare l’istituzione dei “Dipartimenti di Salute Mentale Integrati” (DSMI) come prescritto dal Piano Strategico Salute Mentale del 2012 con l’istituzione delle Consulte dipartimentali di utenti e familiari e l’adozione di Tavoli di concertazione per la stesura dei Piani di Azione Locale (PAL) per la Salute Mentale. L’adozione dei PAL doveva avvenire entro 6 mesi dalla pubblicazione del Piano Strategico.
Documento redatto dopo l’incontro della delegazione di Si Può Fare – Per il lavoro di comunità del 29 luglio e inviato con PEC all’Assessorato Regionale alla Salute il Primo Agosto 2020 e successivamente consegnato in forma cartacea al Protocollo dell’Assessorato Regionale alla Salute